L'amicizia di Giorgio e Luca è qualcosa di veramente coinvolgente e contagioso. La loro attitudine verso la vita li ha infatti portati a condividere insieme a chi ama il running e a chi vuole cambiare vita: il viaggio, i racconti, gli allenamenti, la preparazione di 2 Maratone... Roma e New York. Ma c'è molto molto di più dentro questo progetto... difficile da scrivere, facile da seguire.
Il viaggio raccontato da Ted Simon nei “Viaggi di Jupiter”, ma anche quello interiore di “Apocalypse Now” o di Conrad in “Cuore Di Tenebra”. È la sfida dell’uomo che cerca di superare i suoi limiti, di Jim Carrey che non vuole più vivere dentro quel “Truman Show”.
Ma Roma/New York 84.39 è anche la speranza giovanile di Bruce Springsteen in “Thunder Road”, la follia di Guy Martin che continua ogni anno a rischiare la vita in quel TT perché il secondo posto non gli è mai bastato veramente.
Sono le speranze imprenditoriali del diciottenne Steve Jobs che proprio non sopportava di essere uno dei tanti.
Roma/New York 84.39 sono i maccheroni di Alberto Sordi e la tecnologia più sfrenata dell’Apple Store sulla Fifth Avenue. Sono gli hamburger, gli hod dog mangiati al freddo su qualche panchina del Central Park e la Sora Lella. Il rinascimento e la fantascienza anni 80 alla “Blade Runner”.
Roma/New York è “La Grande Bellezza” di Sorrentino e “Manhattan” di Woody Allen; è questa società pietrificata, mafiosa, vecchia che ogni giorno ti dice che non puoi fare nulla così mi incazzo e mi viene voglia di fare tutto. Sono le Harley Davidson e le Moto Guzzi, il Rap, Lou Reed, Modugno e le stelle meravigliose di Schifano.
Ma sopratutto Roma/New York 84.39 siamo tutti noi che non ci vergogniamo di ammettere a noi stessi che abbiamo ancora dei sogni da realizzare, che l’essere umano se vuole può fare davvero qualunque cosa e che non esistono limiti, prese per il culo, insulti, sfiga che possano fermare davvero un enorme treno in corsa, un bolide che va a tutto gas distruggendo il pessimismo cosmico con l’allegria, trasformando la noia in divertimento sfrenato.
Siamo dei treni quindi, treni che viaggiano leggeri sui sampietrini della capitale, che corrono sul lungo Tevere oppure sopra il ponte di Brooklyn.